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martedì 26 marzo 2013

§ 003 260313 Prima pagina Repertorio Lessicale.

Questo è un abbozzo della prima pagina (avestra d'a premessa) di un tentativo di realizzare un vocabolario della parlata in uso a Cirò Marina. Chissà se e cosa ne verrà fuori... Si tratta assolutamente di un lavoro in costruzione, per cui sarà sempre in condizione di essere modificato, sperabilmente in meglio. I collegamenti ipertestuali sono al momento inutilizzabili, in questo post, in quanto mancano i riferimenti, cioè le lettere successive alla -a-. Avviso inoltre che le pagine, anche la presente, sono soggette a variazioni dettate 'dal momento', o meglio: dalle 'cose' che mi tornano o vengono in mente.
 
                                          REPERTORIO LESSICALE CIROTANO
REDATTO SECONDO LE NORME ORTOGRAFICHE INDIVIDUATE
                             dal curatore Cataldo Antonio Amoruso
                                  compito iniziato nel marzo 2013


    A B C D E F G H J K L M N O P Q R S Š T Ţ U V W X Y Z Ž 
                                (La 2a ‘T’ è retroflessa, simbolo Ţ).
      Le lettere sono organizzate come segnalibri e collegamenti ipertestuali: ctrl+clic per accedervi.
A a                                                   
B C D E F G H I L M N O P Q R S Š T Ţ U V Z Ž
A
1. Articolo determinativo femminile ‘la’: a mamma, la mamma; 2. Pronome personale ‘la’: a vidìmu, la vediamo; 3. Preposizione semplice ‘a’: davànt a šcola, davanti la scuola. Il comportamento dell’articolo -a- sarà oggetto di un apposito paragrafo nella ‘Grammatica Strolica’.
Abba’
Espressione interrogativa o esclamativa di stupore; come no?...; come no!... Credo derivi da una forma apocopata dell’imperativo del verbo ‘abbadàrə’. Trattandosi di troncamento, si scriverà con l’apostrofo e non con l’accento.
Abbadarə
Badare, prendersi cura.
Abbaddàrə
Ballare (arc); Sin: abballàrə, ballàrə.
Abballàrə
Ballare.
Abballatùru
Ballatoio, var: ballatùrû.
Abbampàrə
Avvampare.
Abbannunàrə
Abbandonare, trascurare, lasciare in disparte.
Abbannùnu
Abbandono, soprattutto ad indicare degrado.
Abbasciàrə
Abbassare.
Abbàscîu
Giù, dabbasso.
Abbastàntə
Bastante, sufficiente.
Abbastànza
Abbastanza.
Abbastàrə
Bastare.
Abbàttu
‘Per l’olio la salma s’intende di 40 militri, ogni militro 4 rot. al 33 e 1/3. E siccome tal liquido sfrida, così nella consegna a’ trappeti vi si ag­giunge il così detto abatto del 10%, e la salma è di rot. 176.’ (GFP, DIN).
Abbelenàrə
Avvelenare; colgo una differnza sottile tra  ‘abbelenàrə’ e ‘mmalenàrə’, usandosi quest’ultimo termine in senso riflessivo e pronominale; s’abbelèna nu suriciu, invece u sanguu s’ammelèna, nel senso che si fa amaro, e in un certo senso si ammala, quasi fosse colpito da ‘melena’.
Abbenadìca
(che Dio) benedica, espressione beneaugurante o di sorpresa.
Abbenîdìca
Vedi  Abbenadìca.
Abbicinàrə
Avvicinare.
Abbilìrə
Avvilirsi.
Abbilìtû
Avvilito, ma anche debilitato fisicamente
Abbissàrə
Scomparire improvviso e rapido, quasi un inabissarsi.
Abbìssu
‘E’ questo avisso - di Puzzello - veramente un abisso perché profondo, tetro, ristretto da alte rupi, non dà accesso a' raggi solari neppure quando son vibrati a perpendicolo e perciò dicesi abisso del Pozzillo, corrottamente avisso di Puzzello. Al fondo di questo burrone esiste una sorgiva che s’innalza a chiodo, e quando lo gitto è abbondante l'acqua trabocca e scorre a rivolo.’ (GFP) Nella parlata cirotana ‘abissu’ indica grande quantità: ti voj n’abbissu ‘e benu, ti voglio tantissimo bene; ci sun n’abiss ‘e perzunî, c’è tantissima gente.
Abbiveràrə
Abbeverare.
Versione 29 marzo 2013.

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